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Categoria: Privacy

Dal 1° luglio 2018 le cause pregiudiziali nelle quali sono coinvolte persone fisiche saranno anonimizzate

Per assicurare la protezione dei dati delle persone fisiche coinvolte nelle cause pregiudiziali, garantendo nel contempo l’informazione dei cittadini e la pubblicità della giustizia, la Corte di giustizia ha deciso, per ogni causa pregiudiziale presentata a partire dal 1° luglio 2018, di sostituire con iniziali, in tutti i documenti pubblicati, i nomi delle persone fisiche coinvolte nella causa.Allo stesso modo, sarà eliminato qualsiasi elemento supplementare atto a consentire l’identificazione delle persone implicate.

La comunicazione della Corte di Giustizia Europea

Garante: Minimizzare i dati dei minori negli atti amministrativi

Con il provvedimento n. 228/2018 il Garante ha fornito  una serie di indicazioni su come trattare le informazioni relative ad adozioni e minori adottati in atti e provvedimenti amministrativi.

In particolare  il Garante ha specificato  che gli atti e provvedimenti amministrativi devono essere redatti senza l’indicazione di informazioni relative all’adozione o alle generalità dei minori.
Provvedimento n. 228/2018

Presentata dal Garante la relazione sull’attività svolta nel 2017

L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha presentato, lo scorso 10 luglio,  la Relazione sull’attività svolta nel 2017 e sullo stato di attuazione della normativa sulla privacy.La Relazione, oltre a tracciare un bilancio dei principali interventi dell’ultimo anno, indica le prospettive di azione verso le quali l’Autorità intende muoversi, anche alla luce del nuovo Regolamento Ue (divenuto  definitivamente applicabile il 25 maggio di quest’anno), con l’obiettivo di assicurare una sempre più efficace protezione dei dati personali e rispondere alle sfide poste dai nuovi modelli economici fondati sullo sfruttamento dei dati e alle accresciute esigenze di tutela dei diritti fondamentali delle persone.

Molti gli spunti interessanti per le pubbliche amministrazioni: dai rapporti tra la protezione dei dati e la trasparenza amministrativa, fino alle questione legate alla digitalizzazione dei procedimenti e alla condivisione delle banche dati delle pubbliche amministrazioni. Una lettura sicuramente stimolante per tutte le amministrazioni che vogliano essere davvero digitali ed efficienti, senza dimenticare la garanzia dei diritti fondamentali di cittadini e utenti.

La tutela alternativa a quella giurisdizionale prevista dal Codice Privacy è incompatibile con il GDPR

Il Garante Privacy con un provvedimento del 31 maggio ha dichiarato che non applicherà le norme del Codice Privacy in tema di tutela alternativa a quella giurisdizionale (c.d. “procedura ricorsi”).

Nello specifico il Garante, in attesa del decreto di attuazione del GDPR, ha affermato l’incompatibilità degli artt. 145 ss. del Codice con gli artt. 77 ss. del nuovo Regolamento europeo.
Deliberazione 31 maggio 2018

Le attività di accompagnamento del Garante Privacy

Dal 25 maggio il GDPR è divenuto pienamente applicabile. La nuova disciplina rappresenta la più grande riforma in questo settore da un quarto di secolo a questa parte. Per questo motivo, il Garante sta mettendo a disposizione una serie di indicazioni e documenti per favorire il rispetto delle nuove norme. Sul portale istituzionale è stata pubblicata della modulistica che comprende il modello per l’esercizio dei diritti in materia di protezione dei dati personali e il modello per la presentazione del reclamo. Inoltre – sempre sul portale istituzionale – sono state predisposte delle Faq relative alla procedura telematica per la comunicazione dei dati del Responsabile della protezione dei dati.

Online il manuale aggiornato sul diritto europeo in materia di protezione dei dati

L’Agenzia UE per i Diritti Fondamentali (FRA) ha pubblicato il manuale aggiornato sul diritto europeo in materia di protezione dei dati. Il manuale (in inglese) è stato pensato per promuovere la conoscenza delle norme relative ad un tema di sempre più grande attualità.

Handbook on European data protection law – 2018 edition

Trattamento dei dati personali in ambito penale: pubblicato il decreto legislativo

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 maggio il decreto legislativo che attua la direttiva UE) 2016/680 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativa alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali da parte delle autorità  competenti a fini di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati o esecuzione di sanzioni penali, nonché alla libera circolazione di tali dati. Il decreto sarà in vigore dall’8 giugno.

Decreto legislativo 18 maggio n.51

Il parere del Garante sullo schema di decreto legislativo per l’adeguamento al Regolamento UE 2016/679

Il Garante privacy ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016.

Nonostante il parere favorevole, il Garante ha comunque formulato una serie di importanti osservazioni.

Il parere del Garante

Responsabile per la protezione dei dati: dal Garante la procedura per la comunicazione dei dati di contatto

In base all’articolo 37 del Regolamento UE/2016/679 è necessario che i soggetti pubblici e privati comunichino al Garante il nominativo del Responsabile della Protezione dei dati, se designato. Sul sito dell’Autorità è stata messa a disposizione una procedura online per compiere questo adempimento. Per facilitare i soggetti tenuti all’adempimento, nella sezione dedicata è presente anche un facsimile in formato .pdf per verificare quali saranno le informazioni richieste.
La nota del Garante

Il Codice Privacy non sarà abrogato, in esame alla Camera lo Schema di decreto per l’adeguamento al GDPR

Il Governo ha trasmesso alla Camera, lo schema di decreto con le disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2016/679. Nello specifico, all’interno della relazione illustrativa, si legge che si è deciso di operare essenzialmente all’interno del Codice vigente (il D. Lgs. n. 196/2003), in chiave, quindi, di sua novellazione ma nel rispetto di alcuni criteri fondamentali. In particolare, la scelta effettuata è quella di abrogare espressamente le disposizioni del Codice privacy incompatibili con quelle del regolamento (UE) n. 2016/679 e poi di procedere a modifiche delle differenti disposizioni.

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