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Categoria: TAR Campania

ll whistleblower non può denunciare fatti inerenti a contrasti lavorativi

Il TAR della Campania ha chiarito un aspetto controverso relativo alla recente disciplina del whistleblowing. In particolare, il collegio campano ha evidenziato che il whistleblowing non è utilizzabile per scopi essenzialmente di carattere personale o per contestazioni o rivendicazioni inerenti al rapporto di lavoro nei confronti di superiori. Questo tipo di conflitti infatti sono disciplinati da altre normative e da altre procedure.

Tar Campania, sezione VI, sentenza 3880/2018

L’indirizzo PEC presente nell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni può essere utilizzato per le notifiche

Nel caso in cui l’Amministrazione non abbia inserito un indirizzo Pec nell’elenco tenuto dal Ministero della giustizia, deve essere riconosciuto l’errore scusabile ex art. 37 c.p.a. se la notifica per via telematica del ricorso è stata effettuata ad una Amministrazione all’indirizzo Pec tratto dall’elenco pubblico IPA. Il Tar Campania ha affermato che l’indirizzo PEC presente in IPA non è del tutto inidoneo alla notifica di atti giudiziari alle Amministrazioni pubbliche, in quanto, ad esempio, viene considerato valido per la notifica agli enti impositori nel processo tributario, ai sensi dell’art. 7, comma 5, d.m. n. 163 del 2013, con effetti potenzialmente fuorvianti in sede interpretativa anche per altri riti processuali, quale quello amministrativo, soprattutto in mancata iscrizione dell’ente nel registro Pec tenuto dal Ministero della giustizia. Pertanto, ha ritenuto che sussistessero i presupposti per una rimessione in termini ai fini del rinnovo della notifica.

Tar Campania, Sez. VIII, sentenza N. 01653/2018

Accesso civico generalizzato: l’opposizione del controinteressato non è sufficiente a giustificare il diniego

Nel caso specifico il ricorrente aveva chiesto di acquisire documenti ed informazioni concernenti la presenza sul luogo di lavoro (in particolare di accedere a dati e fogli di presenza) di un impiegato sul luogo di lavoro. L’accesso era stato negato, per opposizione del controinteressato.

Nella sentenza il TAR ha escluso che l’amministrazione possa legittimamente assumere quale unico fondamento del diniego di accesso agli atti la mancanza del consenso da parte dei soggetti controinteressati, considerato che la normativa in materia di accesso agli atti, lungi dal rendere i controinteressati arbitri assoluti delle richieste che li riguardino, rimette sempre all’amministrazione destinataria della richiesta di accesso il potere di valutare la fondatezza della richiesta stessa.

Tar Campania, Sez. VI, sentenza n. 5901/2017